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MONTE META (2242), LA METUCCIA (2105), MONTE A MARE (2160) DA PRATI DI MEZZO... SULLE TRACCE DELL&#3


Un martedì nel versante laziale del Pnalm è quello che ci voleva per concludere l'anno in bellezza arrivando a quota 93 vette da 2000! La toppa da 100 è sempre più vicina...

La giornata è stata pressocché estiva e io e i miei tre amichetti, Jacopo, Fabio e Lorenzo, siamo stati in maglietta quasi tutto il tempo. Cielo azzurro e vento zero: una meraviglia.

Il giro è partito da Prati di Mezzo e, senza difficoltà, anche grazie all'assenza di neve, siamo arrivati in vetta al Meta in un paio d'ore. Lo spettacolo dalla cima ha ripagato la salita... Lo sguardo dominava l'intero Parco e i camosci, incontrati a pochi metri dalla vetta, a cui sono riuscita a rubare qualche scatto, hanno rinvigorito il nostro entusiasmo.

Sulla croce del Meta ho voluto rendere omaggio al regalo di Brian, un mio amico americano, che, venendo in Italia, per questo Natale, mi ha portato degli stravaganti guanti di tutti i colori, palmo giallo e un unicorno che appare sul dorso quando fa molto freddo... Mi fanno sorridere solo a guardarli! Si tratta di un pensiero buffo e simpaticissimo che solo un americano poteva scovare in giro per il mondo e consegnare a una montanaruccia tutta italiana!

Scesi dal Meta, abbiamo proseguito verso la Metuccia per poi puntare a Monte a Mare, alle cui pendici, abbiamo scelto di pranzare baciati dal Sole, un Sole primaverile più che invernale e caldo abbastanza da poter stare fermi con la sola felpa senza perdere temperatura.

Da Monte a Mare la tentazione di proseguire sul Ferruccia è stata forte ma abbiamo desistito per poter prendere con calma la via del rientro, optando per un taglione in un canalino innevato che, durante tutto il resto dell'anno, almeno su carta, è segnato come un corso d'acqua.

Scendendo lungo questo fuori sentiero abbiamo trovato delle tracce inequivocabili di orso. Erano orme grandissime, non poteva esserci dubbio... l'emozione di seguirle è stata grande... finché non si sono perse nel nulla, così, improvvisamente come erano apparse. La discesa in alcuni punti è stata tosta perché la neve, marcia, cedeva sotto il nostro peso e ogni passo doveva essere scelto con cautela. Il legamento della mia caviglia malconcia, a fine escursione, in macchina, si è fatto risentire e la sera il rientro ha previsto impacchi e riposo... Speriamo di stare presto in forma per le nuove vette! Il traguardo dei 100 invoglia ancora di più ad uscire!!!

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